Il regista torna in Ciad dalla famiglia alla notizia della morte della madre. Tra realtà e immaginazione, il film è una riflessione sulle responsabilità del regista come uomo e come cineasta, là dove il cinema non esiste più. O non è mai esistito. Haroun si aggira in macchina con la sua videocamera a scoprire i luoghi della capitale N'djamena, lo scheletro del cinema "La Normandie", gli edifici fatiscenti e squarciati dai bombardamenti della guerra civile. Ritrova amici e un amore finito male. Ma il potere magico delle immagini resiste. Un casting improvvisato ravviva la speranza, recitare continua ad essere il sogno di tanti giovani ciadiani