Una famiglia di contadini, a causa delle condizioni miserabili in cui vive, deve abbandonare il villaggio e trasferirsi a Lima. Nella capitale il maggiore dei figli, Gregorio, di dodici anni, deve affrontare un ambiente ostile: per la prima volta vive le sofferenze della discriminazione, vergognandosi di essere indio e di parlare la lingua quechua. Per essere accettato dal gruppo degli altri ragazzi Gregorio è costretto ad accettarne le leggi e a diventare simile a loro: a confronto con delinquenza e droga perde la sua innocenza e giunge a rinnegare la sua identità.